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Villa Centurione Tubino Carpaneto

Villa Tubino Carpaneto, la cui disposizione planimetrica fa riferimento alla tipologia pre-alessiana, è situata in quella che oggi conosciamo come Piazza Montano. La villa è caratterizzata da un perimetro irregolare, suddiviso in due corpi che formano quasi un angolo retto, a cui è annessa una robusta torre: il complesso era in origine dotato di un vasto lotto di terreno, esteso fino alla al mare.  Il rifacimento novecentesco del prospetto sulla piazza rende difficile la restituzione, anche solo in via ideale, del suo ambiente naturale originario.

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1550

Fu fatta erigere sicuramente dopo la metà del 1500 da Cristoforo del casato di Spagna dei Centurione Oltremarini, fratello del banchiere Adamo fondatore e possessore del palazzo in piazza Fossatello.

 

1623
Luigi Centurione commissionò a fra Bernardo Strozzi gli affreschi di tre sale del piano nobile che rappresentano episodi della storia romana e riguardano “Enea e Didone nell’antro”, “Orazio Coclite sul ponte Sublicio contro gli Etruschi” e “Curzio Rufo che precipita nella voragine”. Lo Strozzi eseguì queste decorazioni fra il 1624 e il 1625, rara testimonianza della sua attività di frescante, essendo egli molto più conosciuto come pittore.

 

1757

Matteo Vinzoni la indicò come proprietà del “Mag. co Filippo Centurione”

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1859

La proprietà passò alla famiglia Tubino, di cui ricordiamo Gio Batta, che fu sindaco di San Pier D’Arena in quegli anni

 

1875

Diviene proprietà di G.B Carpaneto. E’ proprio alla famiglia Carpaneto che si deve la decorazione della  volta del salone, dove si può notare lo stemma della famiglia.

 

1934

La villa venne posta sotto la tutela della Soprintendenza per i beni architettonici della Liguria e fu una delle poche ad essere quasi del tutto risparmiata dai bombardamenti della città nella seconda guerra mondiale.

 

1972

La penultima erede Carpaneto vi abitò sino al decesso avvenuto nel 1972: successivamente la villa ospitò la Scuola Materna Statale N. Bacigalupo. Nel corso degli anni successivi fu in parte venduta e in parte affittata.

 

2002

Nel 2002 si completò la vendita a privati della parte superiore del palazzo (la cosiddetta zona della servitù e la torre). Le sale del piano nobile, ancor oggi non occupate e in stato precario, sono diventate proprietà di una società milanese.

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Note Artistiche


Ai fornici della loggia corrispondono oggi ampi finestroni (esternamente con balaustrini in marmo e decorazioni a stucco) o tamponature. Caratterizzano i saloni interni, le porte comunicanti, alcune decorate di marmo nero altre con stucchi.

 

Il salone fu decorato dal De Lorenzi quando la proprietà non era più dei Centurione, dimostrato dallo stemma del leone rampante dei Carpaneto. Dipinse la volta del salone, disegnata a vasto sfondato architettonico, con le immagini di un altissimo porticato che offre l’impressione di alzare ulteriormente il soffitto.

 

tre salotti furono invece antecedentemente decorati, rispettivamente con tre affreschi diversi nel soffitto, su ordinazione di Filippo Centurione, da Bernardo Strozzi . Si leggono interpretazioni simboliche, dettate dal committente, di esempi di abnegazione dove il “dovere” prevale sulle passioni emotive sino anche al sacrificio dell’amore (Enea e Didone) e della vita (Orazio Coclite e Curzio Rufo)

 

Un quarto salotto, quadrato, fu decorato da Domenico Fiasella (detto “il Sarzana”) è l’ “allegoria della Fama”; che -volando oltre una balaustra- richiama agli antichi valori rappresentati da quattro nicchie con altrettanto ritratti di avi di famiglia, purtroppo anonimi e quindi di impossibili.

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