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Villa Centurione Monastero
Villa Centurione detta il “Monastero” è considerato uno degli edifici più rappresentativi della delegazione ed è situato in quella che oggi conosciamo come Piazza del Monastero. Questo edificio è ricco di avvenimenti e di storia, impossibili a riassumersi in poche righe. La facciata oggi visibile è stata molto alterata rispetto a quella del passato dal restauro del 1912, neo rinascimentale, con cornici, timpani, trabeazioni e sotto il cornicione da mensoloni, tutti in stucco, secondo la moda del momento.
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1221
Nacque il monastero di suore benedettine, intestato a ‘S. Maria del S. Sepolcro’ e del quale abbiamo prima testimonianza nel 1221, del quale sopravvive ancora oggi il chiostro sul quale sorse la villa.
1514
Nel 1514 papa Leone X soppresse il monastero, quindi nel 1530 il complesso monacale entrò in possesso dei padri Agostiniani della Cella, che lo vendettero a Barnaba Centurione Scotto.
1544
Verso la fine del XVI secolo, sui sedimenti e sui resti del convento soppresso nel 1544, Barnaba Centurione edifica l’imponente costruzione vicino al lido marino e ai restanti edifici a mare
1684
La villa subì gravi danni a causa del bombardamento effettuato dai francesi e conseguenti interventi di modifica nel 1750. Il restauro fu affidato all’abate Giolfi: l’insieme di tutti questi interventi mutarono l’aspetto cinquecentesco dell’edificio.
1802
In età napoleonica la villa fu sede della municipalità cittadina. Solo nel 1802 Centurione riuscì a far sgomberare il palazzo. prima dagli ufficiali francesi e poi dalle truppe che vi avevano preso stanza.
1853
Il nuovo edificio, conosciuto da tutti appunto come “del Monastero” rimase in mano alla famiglia dei Centurione, finché l’ultimo di essi, GioBatta, cardinale senza eredi, nel 1850 lo vendette al Comune di San Pier d’Arena. Fu così trasformato in edificio scolastico e biblioteca.
1912
Nel 1912 il deputato socialista Pietro Chiesa vi inaugurò la sede dell’Università Popolare; successivamente ospitò la Camera del Lavoro e una mostra per le opere di Nicolò Barabino. Nel 1929 Divenne sede dell’Opera nazionale Balilla.
Oggi
Attualmente è sede dell’ IC Sampierdarena ex Angiolo Silvio Novaro
Note Artistiche
Il chiostro, costruito nel 1300, era in stile gotico, ed è vasto circa 200mq dando così l’idea delle dimensioni originali del convento. Nella ristrutturazione del 1500 il chiostro fu coperto -come con un tetto- dalla gettata che nella futura villa divenne il piano terra.
L’impegnativa decorazione dell’edificio fu affidata a Bernardo Castello, uno dei pittori più celebri e quotati della scuola locale; Caraceni ritiene che il pittore sia stato lasciato libero di scegliere i temi delle decorazioni; ciò suona piuttosto improbabile, ma certo i soggetti sono del tutto in linea con la sensibilità dell’ artista, che qui raggiunge l’apice delle sue potenzialità.
Il Castello illustrò nello scalone la favola di ‘Perseo e Andromeda’, mentre nel salone contiguo rappresenta il mito di Diana e nell’atrio Erminia tra i pastori.
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